A proposito di Sopravvivenza
19/03/2020
Siamo riscoprendo la parola “Sopravvivenza“ e lo stiamo facendo da una trincea un po' particolare: la nostra casa. Diversamente dal passato, in questa guerra mondiale abbiamo dovuto arruolare tutti: donne, bambini e anche i nostri amici a quattro zampe. A questa inerzia indotta si contrappone il lavoro, tra gli altri, di medici, infermieri, protezione civile ma anche dei malati che combattono in solitudine per la vita. Finirà - siamo ottimisti - ma questa volta non con un “ce l’abbiamo fatta”. Quando passerà il tempo delle colpe e dei campionati vinti dai medici, dovremo rafforzare in noi e negli altri l’idea che la sopravvivenza - quella di cui parleremo nel futuro prossimo - non sarà meramente di natura economica ma ecologica. Il nostro vecchio mondo dovrà lasciare spazio a una comunità che continuerà a curare le persone, ma che saprà anche offrirgli una vita migliore all’aria aperta.
Questo è un augurio ma anche una necessità che ora diventa il nostro compito. Questo tempo ci deve permettere di comprendere che il vaccino è la cura ma non la speranza: il nostro futuro dipende da quanto sapremo migliorare le condizioni ambientali per impedire una facile diffusione di altri virus. Quando ragioneremo in questo modo saremo sicuramente meno tecnologici ma più realistici. E forse comprenderemo meglio la sopravvivenza in altre specie animali come il GRIFONE.
A tal riguardo vi proponiamo la lettura di questo elaborato scientifico pubblicato su "Bird Conservation International" dell'Università di Cambridge dove con un modello matematico, costruito in base alle informazioni pregresse, viene proiettata nel futuro la sopravvivenza della specie in Sardegna. Il modello analizza l’effetto delle comuni minacce e degli eventi catastrofici. Nel caso dei grifoni l’evento catastrofico non è un nuovo virus ma l’uso illegale del VELENO nella lotta contro predatori e nocivi. Un crimine che ha fatto troppe vittime e che ancora oggi viene perpetuato da molte persone. Ma anche in questo caso “tutti insieme ce la possiamo fare” e ed il caso di provarci da subito supportando l’azione del Nucleo Cinofilo Antiveleno segnalando i casi di sospetto avvelenamento al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ed educando i nostri figli al rispetto e alla conoscenza di questo mondo naturale dove ogni tanto riscopriamo di farne parte.